sabato 12 giugno 2010

Sommergibile Dandolo


Cartolina in franchigia per le Forze Armate dal sommergibile Dandolo. Il mittente risulta il Capitano di Corvetta Boris, comandante del Dandolo. Riporto quanto egli scrive alla sua madrina. Durante il secondo conflitto mondiale le autorità del regime favorirono il rapporto epistolare tra militari e le madrine. Fu ritenuto un mezzo per far comprendere a chi era lontano dalla Madre Patria la partecipazione del popolo al suo sacrificio e pericolo:
Gent.ma Signora, il mio marinaio mi ha portato, col vostro dono, l'espressione della vostra partecipazione spirituale alla nostra dura vita di sommergibilisti. _
Avete così tocccata la corda più sensibile dell'animo nostro. Nulla può farci più felici che il sapere, nel quotidiano esercizio dell'arduo nostro lavoro, che c'è chi ci pensa, ci apprezza, ci segue amorevolmente. - Ve ne sono infinitamente grato e vi prego di gradire i più cordiali saluti. -
Riccardo Boris


Il sommergibile Dandolo, Cl. Marcello, entra in servizio il 25/3/1938. A Bordeuax il 10/9/1940.ò Rientra in Italia il 2/7/1941. Naviglio affondato per 6554 t.s.l.
Comandante Boris

Sommergibile Otaria


Cartolina in franchigia per le Foze Armate dal sommergibile Otaria Cl Glauco. Entra in servizio il 20/10/1935, a Bordeaux il 6/10/1940. Naviglio affondato per 4662 t.s.l. Rintrato in Italia il 14/9/1941

Comandante Vocaturo

Sommergibile Bagnolini


Cartolina in franchigia per le Foze Armate dal sommergibile Bagnolini Cl. Liuzzi. Entra in servizio il 21/12/1939, a Bordeaux il 30/9/1940. Naviglio affondato per 3660 t.s.l. Risulta affondato, da fonte inglese, l'11/3/1944 nei pressi del capo di Buona Speranza da aerei inglesi

Comandanti: Tosoni, Chialamberto, Tei, Corsi, Amendolia

venerdì 11 giugno 2010

Sommergibile Calvi


Cartolina in franchigia per le Forze Armate dal sommergibile Calvi. Questo sommergibile entra in servizio il 16/10/1935. A Bordeaux il 23/10/1940. Affondato da navi inglesi il 15/7/1942 in Atlantico. Naviglio affondato per 29603 t.s.l.
Nel dicembre del '41, su richiesta del comando della marina germanica, partecipa con i sommergibili Finzi, Tazzoli e Torelli al salvataggio dei naufraghi delle navi corsare tedeschi Atlantis e Pyton.
Comandanti: Caridi, Olivieri, Longobardo

Sommergibile Tazzoli


Il sommergibile Tazzoli Cl. Calvi entra in servizio il 18/4/1936. A Bordeaux il 24/10/1940. Sconosciute le cause del suo affondamento avvenuto tra il 18 e il 5 maggio 1943 nel golfo di Biscaglia mentre era diretto a Batavia (Indonesia) come sommergibile trasporto. Naviglio affondato per 96553 t.s.l.
Comandanti: Raccanelli, Fecia di Cossato, Gaito

Sommergibile Leonardo da Vinci


Busta intestata al R. Sommergibile "LEONARDO DA VINCI" tassata a destino con segnatasse da 50 cent. e annullo di Bologna centro corr. e pacchi *Tassate* 3.12.40 XIX

Il sommergibile Da Vinci Cl. Marconi entra in servizio il 7/04/1940. A Bordeaux il 31/10/1940. Affondato da navi inglesi presso le Azzorre il 23/5/1943 mentre stava rientrando dopo aver operato nell'Oceano Indiano. Naviglio affondato per 116686 t.s.l.
Comandanti Calda, Longanesi, Gazzana

Battaglione San Marco


Cartolina illustrata affrancata con due francobolli da 10 centesimi della serie fratellanza d'armi. Al battaglione San Marco fu affidata la difesa dei Comandi e del recinto della base, ai tedeschi la difesa esterna ed il dragaggio della Gironda e della zona di mare ad essa adiacente. I tedeschi provvidero pure alla difesa aerea con due squadriglie di caccia, preso Merignac, ed alla difesa contraerea

giovedì 10 giugno 2010

Diario di padre Messori 17

17 XI Sono le 2 di notte: naturalmente a bordo nessuno dorme. E a quest'ora si riemerge; sarà l'ultimo tratto di navigazione rischiosa; ormai si sente di avere in pugno la meta: ma proprio per questo, occorre maggiormente vigilare. Il mare è buono; una luna pallida rischiara le acque; non troppo, prudentemente. Ormai la nostra posizione è precisata dal concorso dei rilievi radiogoniometrici e dello scandaglio. Teniamo un'andatura media, anche perché non si vuole incontrare il smg. incognito che ci è stato annunciato in arrivo con noi all'appuntamento col dragamine. E, a proposito, a che ora arriveremo a questo prezioso appuntamento? Saremo molto in ritardo? si dovrebbee giungere alle 6 1/2 del nuovo orario, corrispondenti alle 7 1/2 del bordo. Ebbene, anche per dovere di cortesia, non faremo aspettare troppo il dragamine tedesco! Sono quasi le 8 e all'orizzonte si profila la nota sagoma della nave amica; il segnale di riconoscimento è lanciato, ad esso risponde il segnale convenuto. Evviva! siamo, ormai, arrivati! Sì, perché, le eventuali mine che possono esserci in questo tratto di mare, non ci preoccupano per nulla: c'è, davanti a noi, chi ci prepara la strada con generosa abnegazione!! Accanto allo sperbrecker, ci attende il smg. segnalatoci: chi è? Non tardiamo a riconoscere il BG. Una viva emozione ci prende: con lui lasciammo la terra sessantaquattro giorni orsono; con lui, oggi, ritorniamo a terra. Vorremmo, di cuore, che anche al suo periscopio sventolasse qualche bandierina. Se l'è meritata! Rivediamo luoghi noti e in plancia si fa a gara per fare gli avvistamenti, per primi: ecco il faro della punta de Gave, ecco l'ampia baia di Royan; ecco la terra, finalmente, sì la terra ricoperta di una lussureggiante pineta! Il verde, che bel colore, sopratutto dopo tanto tempo che più non lo si contempla! A mezzogiorno e mezzo ci culliamo alla foce della Gironda, in attesa d'imbarcare il pilota: da lui sapremo le prime notizie politiche di questi ultimi giorni di navigazione. Si riprende contatto col mondo! e bisogna tenersi al corrente di quanto ci accade attorno; gravoso compito per chi non vive, isolato, nelle immensità di un'oceano. A basso, tutto è un fermento di preparativi per lo sbarco. Anche la "cattedrale di bordo" è smontata. Questa mattina è stata celebrata l'ultima Messa in questo singolarissimo Tempio del Signore. Come sembra vuoto, ora, il locale girobussola senza più quella bianca mensa, l'unica macchia bianca in mezzo a tanto sporco; come sembra buia, ora che non brilla più la luce dolce delle due candelette elettriche e del lampadine dinanzi al Tabernacolo! La gente che passa, contempla questo vuoto, e in cuor suo maggiormente apprezza il "pieno" di vita che ha avuto a bordo durante tutta la missione, poi che a bordo portava con sé l'Autore della Vita, Cristo Signore. Si accumulano sacchi, involti, valigie, cassette e si riassetta un po' all'interno. Non si direbbe neppure che il smg rientra da una lunga missione di guerra tanto, a vederlo di primo achito, sembra ordinato e ben pulito! Contemporaneamente ci andiamo alleggerendo di tutto 1 pese ormai superfluo e lo scafo sale, sale a fior d'acqua lasciando scorgere un'ampia barba di lichene marino che gli è cresciuta attorno nella lentezza della lunga navigazione. Povero vecchio AH, ti è venuta la barba, eh, ad andare così piano ! Un po' prima delle 14, d'accorso col BG , iniziamo la navigazione fluviale. Naturalmente si farà a vedere chi corre di più! è una gioconda sfida tra i due Direttori di Macchina, tra i due equipaggi! E poi, poi c'è anche un po' di fretta di mettere, finalmente, il piede a terra: sono 64 giorni che non si tocca suolo fermo! La gara incomincia, appassionante; ma ben presto YAH, ritrovando in se stesso un meraviglioso slancio giovanile, distacca progressivamente il BG, dato come vincente dal... totalizzatore, e lo lascia....lo lascia, chissà dove?? Bravi i motori: non pare neppure che si accorgano di aver rombato per più di dieci mila miglia. Ci si riavvicina al mondo, cosi detto, civile: si rivedono i tram della periferia, gli automobili, il treno. In ciclo alcuni aerei da caccia tedeschi, acccortìsi di noi, ci fanno attorno un carosello festoso. E, finalmente, l'ultima svolta. Ecco la banchina De Grasse; ecco le chiuse. Ora si riaprono dopo di essersi pesantemente richiuse ottanta gioni or sono, dietro la poppa dell'AF/. Sulla banchina volti amici ci attendono e salutano con festa il ritorno glorioso del nostro battello, dell'Equipaggio, del Comandante Saccardo che ha cosi brillantemente conchiuso la sua prima missione. In quell'applauso festoso ci pare di sentire l'applauso della nostra Patria; e quello commosso dei nostri cari che hanno, da oggi, finito l'agonia dell'attesa. Che fossero proprio del tutto estranei alla gente dell'Equipaggio, messo il piede a terra, i ragionamenti che Giacomo Leopardi fa fare ai compagni di navigazione di Cristoforo Colombo? "Chi pose mai nel numero dei beni umani l'avere un poco di terra che ti sostenga? Niuno, eccetto i navigatori e massimamente noi, che per la molta incertezza del successo di questo viaggio, non abbiamo maggior desiderio che della vista di un cantuccio di terra: questo è il primo pensiero che ci si fa innanzi allo svegliarci, con questo ci addormentiamo; e se pure una volta ci verrà scoperta da lontano la cima di un monte o di una foresta, o cosa tale, non capiremo in noi stessi dalla contentezza?" Eppure, il saluto di tra la gente, ufficiali ed equipaggio, era uno: "Allora intesi, arnvederci tutti alla prossima missione! Nessuno manchi!" Donde mai questa segreta forza di riaffrontare una vita di tanto disagio e di tanto rischio? Risovvengono i versi di Alessandro Manzoni: O giornate del nostro riscatto! oh dolente per sempre colui che da lunge, dal labbro d'altrui, come un uomo straniero, le udrà! che a' suoi figli narrandole un giorno, dovrà dir sospirando "io non c'ero"

Dal R. Smg. "Archimede"
operante in Atlantico dal 31 agosto 1942 XX al 17 novembre 1942 XXI
Carlo Messori Roncaglia scrisse questo Giornale di bordo.


Diario di padre Messori 16

14.15 XI La forza del mare, ieri, oscillava tra 8 e 9. Quest'oggi, un po' meglio. Nei momenti più acuti ha raggiunto forza 7; il vento, a 80 km circa e più. Le vedette, e, tra tutte, primissimo il Comandante che non lascia il suo posto in plancia dal primo momento all'ultimo del periodo di navigazione in superficie, hanno modo di fare opportuni frequenti lavaggi, cui non sono sufficienti a neutralizzare le tenute cerate. Anche oggi si è stati emersi circa 5 ore: dalle 14.30 alle 19.30. E si è camminato più di ieri. Domenica! dovrebbe essere, al fine, l'ultima domenica trascorsa in questa navigazione a bordo. La Messa è celebrata nel quadrato sottufficiali, l'unico locale che non avesse ancora avuto tale cerimonia. Quando, alle 14.30 si emerge, si ha il conforto di poter trovare un mare più calmo: forza 4 - 5. Anche il vento è girato a sud. Si può camminare a buon'andatura e, dopo la carica, si va a due motori. Sono le 20.15 e ci s'immerge. Poi sorge un angoscioso enigma: dove siamo con esattezza? Nessun rilievo, nessun punto nave è stato possibile. Tra l'altro, le bagnate al sestante dei giorni precedenti hanno pienamente inutilizzato lo specchio! Si ricorre a riparazioni, quanto mai ingegnose. Ma ahimè insufficienti e, invano è sacrificato lo specchio di un ufficiale di bordo per tentare la sostituzione di quello del sestante! Il sestante di scorta è, naturalmente, in condizioni pietose: inutilizzabile. Si discute con calore: arriveremo per il 17 all'appuntamento? o si dovrà rimandare al 18?. Nella prima ipotesi bisognerà navigare di più, in superficie, domani; nella secoda sarà necessario un telegramma a Bx e, inoltre, si dovrà prolungare di una giornata ancora la faticosissima traversata di questo tratto di oceano. Decisi che la notte porta consiglio, si rimanda ogni ultima deliberazione all'indomani. Anche perché domattina si dovrà tentare di ogni modo di cogliere una retta di sole. Tutti si va a dormire e si sognano soli sfolgoranti; sestanti in piena efficienza; livelle precise atte a dare l'esatta posizione..;
  1. XI Sono le dieci, quando il battello emerge. Un pallido sole gli sorride; ma troppo anemico per riuscire a coglierne una linea precisa. Il mare è buono; vento discreto. Avanti a due motori, a forte andatura! Sono, in verità, ore di ansia. Se si dovesse essere avvistati da aerei nemici? Eppure ormai la decisione è stata presa: si navigherà in superficie per 12 ore, al fine di portarsi in posizione per poter raggiungere domattina il posto dell'appuntamento. Frattanto si riceve un telegramma che conferma che domattina alle ore 6.30 lo sperbrecker tedesco attende, al posto fissato, "entrambe le unità". Quale sarà l'altra unità? Giacché, non avendo i nuovi nominativi, non possiamo sapere a chi sia stato inviato il telegramma. Comunque dobbiamo essere all'appuntamento! Si cerca febbrilmente di sapere a che punto siamo. Ma è proprio buffa questa: camminare senza sapere né dove si è, né dove si va! ossia, grosso modo, si, lo sappiamo che puntiamo verso l'Europa e non verso l'America; ma, insomma, dove proprio, con precisione? S'interrogano, con una serie ininterrotta di "stop" sonoramente ripetuti tra la cabina RT, e la camera manovra, tutti i radiofari in attività lungo le coste della Spagna, della Francia, dell'Inghilterra: i responsi più strani! Secondo uno dovevamo navigare, in piena terra ferma, quasi al centro della Spagna! "Beh, meno male , che si è già a terra" si era tentati di dire. Poi uno scossone ti sbatteva contro una paratia per richiamarti alla realtà....Finalmente, sono ormai quasi 12 ore di navigazione in superficie (un vero record ardimentoso), si riesce a strappare una linea alla luna. Pare che siamo proprio secondo le previsioni dei nostri calcoli. E allora, si può andare un po' sott'acqua: così, per riposare un po'; per distendere quei poveri nervi che davvero hanno dovuto essere d'acciaio. Un plauso sincero al Comandante che ha voluto questa bella giornata di ardimento e che se l'è goduta tutta in plancia, dalle 10 del mattino alle 10 di sera.

Diario di padre Messori 15

11.12 XI Incomincia la navigazione occulta, secondo le ultime disposizioni di Bx. Ci si immerge alle 8.15 a 41° 48'. Si riemerge alle 15 circa. Si cammina a due motori con 260 - 280 giri sino alle 20.20 circa, ora dell'immersione. La navigazione occulta, con tante ore di immersione, riesce notevolmente pesante anche perché il fisico è abbastanza debilitato dopo tanto periodo di missione, fl morale è sempre buono e la gente è serena. In plancia le vedette di guardia sono rinforzate anche per vigilare su eventuali sommergibili nemici. Durante la notte tra l'il e il 12 gl'idrofoni pare accusino una lontana sorgente e la gente di guardia avrebbe anche sentito qualche lontano rumore come di bombe. Comunque, nessun allarme è dato a bordo. Si riemerge alle 15 circa. Tempaccio! c'è mare forza 6 - 7 e vento molto forte. L'andatura dei termici non può mantenersi troppo elevata; ma, in complesso, si cammina discretamente e le miglia percorse sono, sinora, quelle previste dai calcoli in base alla data di rientro comunicata a Bx. L'immersione è fatta verso le 20.15. Un particolare interessante: dopo parecchie ore di immersione si cerca di accendere un fiammifero; ma non ci si riesce: manca l'ossigeno sufficiente! Eppure i polmoni respirano! Decisamente, l'uomo è un animale molto resistente ! !.. La carica degli elettrici avviene sempre con la massima regolarità e, in media, alla emersione c'è sempre un residuo di 10-12.000 ampère.

13. XI Quest'oggi abbiamo avuto il mare e il vento più rabbiosi di tutta la missione. Un cielo dal colore di piombo, mare da tutte le parti, onde altissime e spaventose, voragini profonde, raffiche di pioggia e di grandine. A basso s'imbarca acqua a tonnellate ed è una danza deliziosa! l'equilibrio è veramente instabile!! Il battello da prova di essere quanto mai marino: si arrampica, precipita, si scosta, risale, scrolla di dosso le ondate e rimerge allegro. Bravo, vecchio Archimede ! ! Ma, in compenso, non può dare prove di grandi velocità. Non è possibile camminare a due motori; e anche il solo in moto non può realizzare più di 4 nodi, circa, all'ora. Ci si immerge alle 19.35, dopo cinque ore veramente di difficile navigazione. Sott'acqua arriviamo a sentire il mare sino a 80 metri! Sovvengono le affermazioni, sicurissime, dei trattali idraulici che assicurano non sentirsi alcun mare, per quanto furioso, al disotto dei 25 - 30 metri.... Questa sera a prora, con grande successo, è stato proiettato il "Purgatorio" di Dante. Non si sarebbe detto che si era a bordo di un sommergibile che stava facendo la traversata della Guascogna sotto la vigilantissima sorveglianza nemica!!

mercoledì 9 giugno 2010

Diario di padre Messori 14

1.4. XI Mentre continua fuori un mare molto agitato, che raggiunge a periodi forza 5 e non lascia mancare frequenti incappellate d'acqua che costringono a una continuata manutenzione dei quadri elettrici, avvengono, all'interno, cari episodi. L'I sera, vigilia dei Morti, a prora e a poppa si prega, recitandosi il Rosario, per i Compagni caduti combattendo; per i nostri compagni, qui in Atlantico, in modo speciale; per tutti i Defunti nostri. E il mattino seguente, nella piccola cappella di bordo sono celebrate le tre Messe per i Defunti, cui partecipano la gente prima o dopo di aver fatto il proprio turno di guardia. Una dolce unione di spirito stringe così questi uomini, in navigazione di guerra, agli affetti e alle persone più care.


Il giorno 3 intercettiamo e decifriamo un telegramma indirizzato al BG , per lungo tempo nostro vicino di operazione, nel quale è comunicato al Comandante Corsi la sua promozione a Capitano di Fregata: e ce ne rallegriamo. Il quattro sera, si vuole ricordare il giorno della vittoria e ci sono, inoltre, due Carli da festeggiare, il cuoco imbandisce un dolce, che per essere congegnato a bordo, è stato trovato saporoso e appetitoso. Decisamente, a bordo, le esigenze sono poprio minime !

5. 8. XI II mare anche oggi, 5, è furioso; anzi ha raggiunto il massimo della forza che abbiamo mai incontrato in questa zona (6). Tra i lavacri, cui ha sottoposto di frequente la plancia, uno ce n'è stato particolarmente violento che ha messo a mal partito gli ufficiali e la guardia in plancia, compreso il Comandante: come gocciolavano, poverini, quando sono scesi per cambiarsi!!


Il 6 segna una diminuzione nella forza del mare. Ma, in compenso, si nota una lieve perdita di nafta: e allora si procede a un ulteriore travaso dal bottazzo di sinistra. E tutto torna normale.

Sabato 7, alle 21, un avvenimento di singolare emozione. Si avvista, dopo 54 giorni, il primo segno di terra! E' il faro di Punta Pargo dell'isola di Madera: siamo ancora distanti circa 28 miglia. Ma il faro è visibile per la sua considerevole altezza sul mare: 185 metri. Più tardi vogliamo gustarci "una notte a Madera" e di fatto, sulla mezzanotte, possiamo scorgere chiaramente tutta la sagoma dell'isola, quasi la groppa di un immenso cetaceo; e in un angolo un chiarore diffuso: le luci della città capitale, Funchal. Alle quattro del mattino (è già domenica 8) si riceve da Bx un graditissimo dispaccio: "Per Comanante Saccardo. Vi è stata concessa la Croce di Ferro di 2Aclasse. Vive congratulazioni". E a bordo, nella notte profonda, una spontanea cara festa al siluratore dei transatlantici. La Messa di questa domenica è celebrata nella Camera di lancio addietro: anche questo locale doveva avere tanto onore. Il mare è più calmo e permette il cammino a due motori, a 240 giri.

9. 10 XI Dopo la regolare immersione per la manutenzione dei siluri, durante due ore, riceviamo un telegramma di Bx, diretto a noi e al BG. Una sorpresa, non sommamente gradita! La navigazione occulta dovrà essere iniziata prima del posto solito e si dovrà seguire una rotta più a ovest. E ci si domanda la data approssimativa del rientro. Alla compilazione della risposta, si interpone una lieve avaria: il timone orizzontale non funziona. Messo in moto gli elettrici, si tenta una celere riparazione; ma la notte sopravanza e non la si può condurre a termine. Per maggior sicurezza ci si immerge: sono le 21. Alle 8.15 del 10 si riemerge e dopo due ore e mezzo di intenso e intelligente lavoro, fatto con entusiasmo dai nostri uomini, la riparazione è compiuta ridonando il perfetto movimento ai timoni. Alle 10.45 si riprende l'andatura a 2 motori a 240 giri. Intanto, dopo molti calcoli e controcalcoli, si crede di poter fissare il giorno del ritorno e si telegrafa a Bx, dopo data la posizione, "arrivo previsto giorno 17". Facit Deus! Proprio qui in mare si sperimenta come il futuro, anche il più prossimo, sfugga a ogni nostro calcolo.

Diario di padre Messori 13

30. X Dopo ventiquattro giorni di agguato (sembrava che VAH dovesse farne si e nodieci...) a sera il Comandante invia a Betasom il telegramma di rientro per limiti di autonomia. La nostra posizione è 12° 8' A. 20° 15'. E tranquillo e sereno, volta la prora a nord, il battello incomincia la sua monotona marcia di rientro: un motore, al minimo!

31. X La navigazione del ritorno incomincia con un mare abbastanza agitato e di prora; anche il vento ha una considerevole velocità. Ma la giornata di quest'oggi è caratterizzata da una simpatica e lieta notizia. Roma, tramite Betasom, comunica al Capitano G.N. Firrao, nostro Direttore di Macchina, la nascita della sua primogenita lietamente avvenuta il 23 corrente, e invia i più cordiali rallegramenti. Naturalmente a bordo è festa e l'affettuosa partecipazione della gente alla letizia del loro Direttore gli fa sentire un po' meno la mestizia della lontananza. Intanto s'improvvisa (con una camicia bianca di rayon) un sontuoso "nastro bianco" che è offerto al nuovo padre e che ornerà, al rientro, il nostro sommergibile.

Diario di padre Messori 12

19.X La giornata di oggi ha avuto un leggero movimento che l'ha resa un po' diversa dalle altre: l'avvistamento di due aerei, l'uno a breve distanza dall'altro. Il primo alle 13.55. Avvistato a circa 5.000 metri, l'ufficiale di guardia in plancia fischia la rapida . Verso le 14.30 si riemerge; ma, non ancora finito l'esaurimento, se ne avvista un altro, o, forse, il precedente, rimasto in zona. Nuova rapida che ci tiene sott'acqua sino verso le 21.30. Betasom, prima di notte, ci comunica una nuova zona dì operazione spostandoci verso NW, e con noi sposta pure il BG. Apprendiamo da una stazione radio spagnola che al C.te Grossi è stata concessa la medaglia d'oro con una brillante motivazione riferentesi all'affondamento del Maryland. La notizia ci rallegra. E' la terza medaglia d'oro atlantica; la prima a un vivente.

20. 29 X L'incontro che Dante ha con Manfredi di Svevia, nell'Antipurgatorio e la narrazione che questi gli fa dei suoi ultimi istanti di vita nel campo della battaglia di Benevento, talmente interessano il Poeta che passano più di tre ore senza ch'egli se ne accorga. Ed egli esprime questo fatto con un verso, degno di essere annoverato tra i suoi più belli, non soltanto per il concetto ma anche e soprattto per la musicalità del ritmo.

'"Vassene il tempo e l'uom non se ne avvede"

Decisamente però, questo fuggire inosservato del trempo, è tutto e solo in proporzione alla giocondità e interesse degli avvenimenti che si svolgono durante esso. Che se triste, penosa o grave èia storia dei fatti che si susseguono, il tempo pare interminabile.

Ebbene,vogliamo esser proprio sinceri? è questo, in considerevole dose, lo stato d'animo che regna a bordo. Vi contribuisce anche, considerevolmente, lo stato uggioso del maltempo che perdura, con cattiva visibilità, con frequenti piovaschi e nessun avvistamento. Se si eccettuano alcune manutenzioni ordinarie o lievissime riparazioni, tutto si succede con snervante e accasciante monotonia. La missione lunga, così come si fa in Atlantico, è senza dubbio molto pesante e la gente dell'equipaggio sente con stanchezza questa fatica. Ma, fra tutti, c'è chi a bordo è più stanco né riesce a nascondere e a serbare per sé questo senso di depressione; e sono quelli che si trovano imbarcati sui smg. già da molto tempo, cioè da diversi anni. Ci sono ancora, e non pochi, sui smgg gente che ci si è trovata sopra da prima della guerra e non ne è ancora scesa. Essi hanno senza dubbio il grande vantaggio di conoscere assai bene il battello: c'è chi l'ha preso sullo scalo! Ma i lunghissimi mesi di guerra, con tutti i loro disagi, hanno logorato troppo il fisico di questa gente e tale logorio si ripercuote fatalmente anche sul morale. Non è che, a un certo momento, siano presi dalla paura; non è neppure che non vogliano più navigare. E' che non ce la fanno più! E manca loro anche quella certa dose di entusiasmo che, se non è indispensabile, è molto vantaggiosa; specialmente per il contatto che essi hanno con gli elementi nuovi imbarcati a bordo. Questi che, se pure inconsapevolmente, guardano ai più anziani come a maestri, non ne riportano certo vantaggio dalle aperte dichiarazioni di stanchezza che sentono spesso fare da loro e da una certa noncuranza di ciò che in una missione dovrebbe pure interessare al sommo: l'affondamento delle unità nemiche. Ormai, quello che importa è di tornare alla base, sia pure anche senza nessuna bandierina al periscopio. Anche per questa ragione, d'indole tutt'affatto morale, è davvero da realizzarsi con tenace applicazione quello che è il "cambio del personale" che fa direttamente e in primo piano la guerra.

Sabato 24 il Com.te comunica a Bx la visibilità cattiva, i forti piovaschi, il nessun avvistamento che perdurano nella zona sinora assegnata. A sera Betasom comunica a noi e alBG di cambiare ancora zona d'operazione e ce la addita tra il cp 8° e 10° e X 18° e 19°. Dirigiamo subito la rotta verso la nuova posizione dove troviamo finalmente un po' di tempo migliore, quantunque spiri sempre un vento considerevole da NE; siamo, del resto, nella zona degli Alisei.

Tra le numerose e.... noiose comunicazioni di piroscafi neutrali che si debbono lasciar passare immuni in caso di incontro, ce ne vengono annunciati quattro cui, invece, pensiamo con un senso di commozione. Sono il "Vulcania"'ù" Saturnia" il "Duilio" e il "Giulio Osare "diretti in A.O. per imbarcare donne e giovani italiani che debbono lasciare quella terra. E .... per quanto tempo dovranno essere assenti? Anche YAH stava sulle coste dell'A.O., anchel'A// è partito di là; ma non per fuggire e per restare inerte....

L'avvistamento di due fusti di benzina insieme legati e recanti l'asta ripiegata di una bandiera che galleggia in acqua, danno occasione di allenare le nostre mitragliere e i nostri tiratori che provano gusto a colpire il bersaglio: del resto innocuo e molto tranquillo. Dopo qualche colpo, si allaga e affonda! Ma non aggiungeremo, per questo, un'altra bandierina al nostro periscopio.

martedì 8 giugno 2010

Diario di padre Messori 11

12. 18. X Questa settimana è caratterizzata da un insistente maltempo veramente uggioso. Il mare (monta), generalmente, troppo agitato, aggirandosi su forza 3 - 4; ma mentre fuori ci sono spesso piovaschi che rinfrescano l'aria, all'interno perdura un caldo snervante. Le condizioni di vita si fanno abbastanza pesanti e neppure la notte da sollievo, perché si dorme, presto, in una bagno di sudore. Fogge e abbigliamenti stranissimi sono sfoggiati dalla gente di bordo e il compilatore di questo giornale si sente prudere ad esprimere a questo punto una sua impressione in materia.

Questa gente che vive a bordo sia pure in condizioni penosamente disagiate e le più inadatte per una certa pulizia e decoro esterno, non si lascia forse abbandonare al disordine di abbigliamento e alla sporcizia con troppa inerzia? A vederli a bordo, non ce n'è uno che sia vestito, o meglio, coperto, in modo uguale a un altro. Chi va a torso nudo, chi porta maglietta bianca, chi colorata, chi stracciata e sozza; chi ha pan tal ondili di tela, chi mutande, chi braghe con relativi strappi. E le calzature? generalmente sono scarpacce vecchie senza legacci, o, al più, con legacci di spago grezzo; chi porta sandali di legno; chi pantofolette da donzella. Ce n'è, insomma, per tutti gusti.... Ora, questo che potrebb'essere caratteristico e, se si vuole, folkloristico su una nave da preda corsara; o al più su una vecchia caravella di un armatore tirchio (stavo per scrivere genovese); non fa certo buona impressione su una nave da guerra, quale è pur sempre un sommergibile, anche se infelicemente e insufficientemente attrezzato. Si deve giudicare quest'andamento di cose irrimediabile? Il compilatore di questo giornale, non lo crede. Egli attribuisce questo disordine orribile a un fattore dolorosamente fondamentale: che è il poco senso spontaneo di pulizia e ordine della gente italiana, in genere. Ma questo difetto, appunto perché tale deve essere arginato e corretto, anche in tempo di guerra e servirebbe a formare il carattere e la coscienza di una maggiore dignità. Dipende inoltre, tale disordine, dalla mancanza di vestiario uniforme che la gente sperimenta soprarutto per le tenute delle zone calde e per le calzature. E perché non si potrebbe provvedere i nostri equipaggi di smgg anche di tali capi di vestiario, imponendo uniformità di abbigliamento e controllandone la pulizia? Mentre il nostro battello stava a La Pallice, nella sua permanenza forzata, si sono udite giovani donne francesi commentare apertamente: "Ecco, sono giunti quei cenciosi degli'Italiani!" Giudizio esattissimo a vedere le più strane fogge della nostra gente.... Durante la settimana Bx ci fa spostare verso Est assetandoci una nuova zona di operazione: siamo sempre vicini alla zona del BG. La domenica, il 18, la Messa è celebrata nella Camera Lancio Avanti: pare che un alito di sopranaturale aureoli 1'"ardita prova" additandole le rotte della vittoria e della gloria.

Diario di padre Messori 10

11. X Oggi, domenica alle 10.45 è celebrata la Messa in quadrato Ufficiali presenti il Comandante, alcuni Uff. e quella parte dell'equipaggio che è libera dalla guardia. C'è in tutti una segreta preghiera di riconoscenza a Dio che ha protetto le vicende della nostra brillante azione di guerra. Nel tardo pomeriggio si avvista un sommergibile che, attraverso i segnali di riconoscimento convenuti, si fa riconoscere per alleato. Si accosta e ci si scambiano saluti augurali. E' simpatico e commovente un tale incontro per mare; e nel lasciarci ciascuno sente che porta con sé un proprio destino: quale? reciprocamente ce lo auguriamo di letizia e di gloria. A sera, prima della consueta recita della preghiera del Marinaio, il Cappellano da lettura, al microfono della plancia, di quella parte dell'odierno bollettino di guerra che riferisce la doppia brillante azione del nostro battello: l'Oronsay affondato e il Nea Hellas "gravemente danneggiato". Si alza il grido augurale: "Per il nostro Comandante, eja, eja, eja" e da tutti i petti è risposto un potente e commosso "alala"! E' questo un segno spontaneo della riconoscente ammirazione dell'Equipaggio verso il suo Capo.

Verso notte si decifra questo telegramma, assai festeggiato: "Per AH da Roma. Mitt. Bx. Trasmetto seguente telegramma: Per Com.te Saccardo. Tua prima missione in comando s'inizia bene. Continua. Bravissimo. Legnani"Roma ha parlato...

Diario di padre Messori 9

10. X E' già passata la mezzanotte, si fa un'accostata per portarsi nella miglior posizione di lancio e alle 00.14 viene dato il "fuori!" all'ultimo siluro di prora apprestato, l'I. Tutti si è in ascolto. Ma non si ode alcuna esplosione. La distanza e l'oscurità hanno ostacolato il lancio. Si da ordine di apprestare tutti i siluri di poppa. E mentre si svolge questo febbrile lavoro, si continua, intensificandolo, l'inseguimento. Si domanda al battello un supremo sforzo, proprio come fa un fantino, al termine di una corsa, con ilsuo cavallo nella speranza di portarlo dal secondo al primo posto. I motori girano a 330 giri. Ma la nostra velocità resta decisamente inferiore a quella del piroscafo. Così alle 2.10 il Comandante decide di rinunciare all'inseguimento, dato anche che ci si era portati abbastanza sotto costa e che il transatlantico non aveva interrotto di chiamare aiuto. Si lascia a malincuore questa caccia e ci si domanda che fine avrà fatto il "Nea Hellas"? Avrà durato a camminare sempre a sì forte andatura? O il suo sforzo disperato non gli sarà costato inesorabilmente la vita producendo, a lungo andare, fatali avarie? Non lo possiamo sapere con precisione e ci resta la sola speranza che a terra riescano a sapere qualche interessante notizia in riguardo dal servizio di spionaggio. Frattanto a noi non resta che trasmettere subito un telegramma di avvistamento a Betasom. Più tardi si comunicano anche le azioni svolte durante la giornata di ieri e questa notte. In base a queste comunicazioni Bx comunica a tutti i smgg. in zona nuovi quadratini di agguato, e conclude il suo telegramma con questo simpatico riconoscimento. "Smg. AH bravo!" E' il primo attestato di lode da parte dei nostri Comandi Superiori.

lunedì 7 giugno 2010

Diario di padre Messori 8

9. X Ci sono dei periodi della giornata in cui il somergibile si può paragonare a un cane da guardia accovacciato vicino al suo canile. Sembra addormentato, ma di fatto vigila. Basta un minimo rumore, un odore ignoto per fargli aprire lentamente un occhio oppure muovergli un orecchio o dilatargli una narice. Se l'allarme è vano tutto ritorna in distensione; ma se c'è realmente qualche intruso, il cane balza d'un subito per abbaiare ed, eventualmente mordere: è il suo compito. L' AH sembrava un simile cane da guardia nelle prime ore di questa mattina. Molti riposano, ma una parte dell'equipaggio è sempre vigilante: e da essa, da quella che sta in plancia, viene lanciato d'un subito il fatidico appello "Comandante il plancia!": sono le 07.05. Sul lontano orizzonte è stata avvistata la sagoma di un veloce piroscafo, non ancora bene individuato. Nella rapida narrazione di questo "Giornale di Bordo" rivireremo le fasi salienti dell'azione. Alle 7.12 viene dato il "posto di combattimento"; le porte stagne dividono il sommergibile in compartimenti inesorabilmente separati tra loro, per la stessa loro reciproca salvezza e sacrificio insieme II smg. frattanto marcia a tutta andatura. Il piroscafo che appare di dimensioni assai considerevoli tiene una velocità molto alta, non meno di 16 nodi e perciò la caccia ad esso si presenta particolarmente difficoltosa date le limitate risorse della nostra velocità. Dovremmo avere "le ali al pie'..." Il Comandante intuisce che occorre agire in prontezza, altrimenti presto scaleremmo. Si ode, dopo pochi minuti, l'ordine di apprestare i siluri di prora. Bisogna, in qualsiasi modo, riuscire a rallentare almeno la velocità del piroscafo colpendolo, sia pure non mortalmente con qualche siluro. La distanza è ancora considerevole: ma occorre agire. Così alle 7.28 e a due minuti circa di distanza viene lanciata la prima coppiola da prora: fuori 4! fuori 1!. I cronometri scattano, il tempo sembra interminabile. Da basso, ignorando la distanza precisa dell'obiettivo, si comincia ormai a credere che il lancio non sia stato giusto. Quando, dopo circa 4 minuti si ode, chiara, una lontana esplosione "Colpito! " si grida, esultanti, dalla plancia; "colpito!" si ripete lungo rutto il sommergibile! Il piroscafo deve avere avuto un brusco sobbalzo, causa di un più brusco risveglio alla grande maggioranza della gente su di esso imbarcata. La stazione RT è la prima che tenta di correre ai ripari e lancia per l'immensa volta del ciclo il grido di soccorso: "Sono attaccato e colpito da un sommergibile". Poi aggiunge il suo nominativo: "Oronsay". I nostri radiotelegrafisti, vigilanti, captano queste onde e subito si vanno a ricercare le caratteristiche del piroscafo colpito. Con gioia si apprende che si tratta di un grosso transatlantico di BRT 20043, appartenente all'Inghilterra, e solito fare i tragitti tra l'Isola e l'Australia. La notizia tanto interessante viene fatta giungere in plancia, quasi, se fosse pur necessario, a interessare maggiormente il Comandante a che voglia condurre a compimento felice la brillante azione che ha così bene intrapresa. L'Oronsay è stato ferito, ma non mortalmente; e però continua la sua marcia; sia pure ad andatura ridotta. Occorre proseguire l'inseguimento e lanciare ancora. Così entro il breve tempo di 35 minuti, con accorte e sapienti accostate, viene dato il "fuori" alla coppiola 2 e 3 dei tubi di prora, che tuttavia non compiono una corsa regolare e non raggiungono l'obiettivo, e al siluro 7 di poppa che colpisce nuovamente il transatlantico, inferendogli una ampia ferita grave, ma non ancora mortale. Intanto sono calate in mare una quindicina di scialuppe e i naufraghi pigliano il largo nella luce ancora incerta del mattino. Occorre condurre a fine l'azione e affondare totalmente il piroscafo; altrimenti, non si sa mai, potrebbe essere che fosse ricuperato. E perché la staz. RT del bordo continua a lanciare l'S.O.S. si prosegue la caccia in immersione. La costa non è tanto lontana e potrebb'essere che qualche aereo piombasse d'improvviso costringendo almeno ad interrompere l'azione. Lunghe e pazienti sono le manovre di accostamento in immersione: l'occhio vigile del Comandante, attraverso il periscopio d'esplorazione, non perde mai di vista l'obiettivo. Le dieci sono già passate di qualche minuto e viene ripetuto l'ordine di tener pronti i siluri di poppa. Un'ultima esplorazione attraverso il periscopio, un ultimo calcolo, un'ultima manovra : alle 10.13 viene dato il "fuori!" al siluro 8 e alle 10.15 al 6. Il calcolo è stato preciso e dopo alcuni minuti si odono due formidabili detonazioni, alle quali fa eco un potente esultante grido dell'equipaggio: "Viva il Re!" Il fragore dell'esplosione lascia intuire una fine molto prossima della grossa vittima. Ma con stupore di tutti essa fu anche più celere del previsto, perché, scrutando l'orizzonte col periscopio non si vide più nulla. Venuti, poco dopo, in superficie, tutt'attorno non si contempla che l'immensa distesa del fluido oceano. Esso si era già inghiottito il grosso transatlantico! Risovvengono, come dette da una delle vittime dell'Oronsay le ultime pesanti gelide parole dell'Ulisse dantesco: "infin che il mar fu sopra noi richiuso" La faticosa impresa che ha suscitato un sincero plauso da parte dell'equipaggio verso il Comandante, è parti col armante brillante anche perché è la prima volta, dall'inizio della guerra, che un grosso transatlantico viene affondato da un nostro smg. sia in Oceano che in Mediterraneo. L'Oronsay era carico di soldati? di materiale? Non lo si può dire con sicurezza, teneva rotta 50° e probabilmente era diretto verso Freetown per andare a caricare truppe da portare in Africa Settentrionale. Dalle scialuppe si può pensare che più di un migliaio di persone fossero già a bordo; ma niente più.
Comunque YAH, con la sua ardita e brillante impresa, ha tolto al nemico un grosso mezzo di trasporto, probabilmente per lui molto prezioso. Non è molto il tempo che ci si può concedere per i vivaci lieti commenti. Alle 12 si fa manutenzione per rimettere in efficienza i tubi di prora e poppa: lavoro assai faticoso che dura quasi 10 ore, reso ancor più duro dal caldo opprimente. Si è appena fatta emersione che, sono le 22.00 risuona improvviso e imperioso l'appello "Comandante in plancia ["All'orizzonte è stato intravisto un grosso piroscafo che cammina a forte andatura. Decisamente è una giornata di buona fortuna! Incomincia subito un inseguimento accanito, nella speranza di guadagnare la distanza che tende più ad aumentare che a diminuire. Il piroscafo non ci ha avvistato, ma sapendo che attraversa una zona insidiosa forza la sua andatura al massimo. L'inseguimento dura quasi un'ora e nel frattempo si apprestano i siluri di prora al lancio: ne sono pronti soltanto tre. E' dato anche il "posto di combattimento". Di sotto siamo in ansiosa attesa del risultato di questa corsa notturna. Finalmente alle 23.28 è dato il "fuori" alla coppiola 2 e 3 di prora. Dopo la consueta spasmodica aspettativa, ecco che si sente una lontana detonazione. Anche questo bersaglio è stato raggiunto! Di fatto dopo qualche momento la stazione RT del piroscafo da il segnale di essere stato attaccato da sommergibile e aggiunge il suo nominativo. E' anch'esso un transatlantico, il 'Nea Hellas" di BRT 16991: è al servizio dell'Inghilterra. Il colpo lo ha fatto sobbalzare e per un certo tempo pare che abbia diminuito di velocità: è il momento di portarsi sotto. Ma dopo un po' di tempo, in uno sforzo senza dubbio disperato, il Nea Hellas riprende la sua velocità al massimo. Anche il smg. continua la corsa

Diario di padre Messori 7

2.3.4.5. X Ritorna a bordo l'umore grigio.... Vi contribuisce anche il tempo che si èmesso decisamente male. Si consultano i libri meteorologici della zona e si ha la poco consolanteconferma che in questo mese e in questa zona di Atlantico si avranno sei giorni su sette, ognisettimana, di cattivo tempo ! ! , Ma, cosa strana, all'interno del sommergibile c'è un caldo opprimente e tutti i torsi nudi dei-marinai luccicano di un sudore insistente. Fuori, nesun incontro se non un grosso cetaceo, che gira al largo; stormi di pesci rondine due delle quali finiscono il loro gaio volo vicino al nostro cannone e muoiono: prime e, forse, uniche vittime di questa nostra arma di bordo e un branco di delfini che accompagna un po', saltellando tra l'acqua, il sommergibile, poi si allontana anch'esso. Nella notte tra il 3 e il 4 riceviamo da Bx un cifrato col quale ci si comunica che ci dovremo portare per il 10 ottobre in una certa zona dove converranno anche il BA e il BG per essere riforniti da noi, rispettivamente, di 15 e di 25 tonn di nafta. La notizia un po' ci stupisce poiché si era partiti coli'ordine di dare soltanto 30 tonn al BG : non saremo, forse diventati una bettolina a lungo percorso ?!!! ... Comunque, gli ordini non si discutono, ma si eseguiscono; vuoi dire che si rientrerà prima del previsto, ma.... con o senza bandierine al periscopio?

6. X Al mattino, per tempissimo, una notizia strabiliante si diffonde presto per quanto è lungo e alto il sommergibile. Visi assonnati si alzano dalle piccole brande o dai materassini a pagliolo e domandano, ancora un po' inconsci nel loro stato di dormiveglia: "Cosa? una nave da battaglia affondata? Chi? Dove? Quando? Come? Un po' prima delle 6 è stato decifrato un telegramma del BA a Bx annunciante l'affondamento di una n.b. tipo Mississipi, vista affondare dopo il lancio di 4 siluri che l'hanno colpita a prora. L'azione si è svolta alle 2h34m. Bravo Barbarigol ripete la gente. Bravo Comandante Grossi! Decisamente si sono specificati in affondamento di navi da battaglia o quelle o niente.... Gli daranno, stavolta, la medagia d'oro, lo promuoveranno per merito di guerra.

Poi, ripetutisi queste impressioni, la gente torna a riaddormentarsi. Ma, prima che il sonno profondo li riprenda, ciascuno si ripete in cuore: "E noi? quando affonderemo? che cosa? " E' una speranza, un augurio... A sera, prima della lettura della preghiera del marinaio, il Comandante comunica alla gente dal microfono della torretta, il bollettino straordinario per l'affondamento della n.b. ed aggiunge parole di ammirazione e di simpatia per l'equipaggio del BA. La vittoria degli uni è anche degli altri, poiché è unico l'ideale che ci unisce nella rischiosa lotta.

7.8. X Continua, intensificato, il cattivo tempo; il mare è abbastanza movimentato, raggiungendo a periodi il massimo di forza 5. All'interno del smg continua, invece, un caldo opprimente. C'è un intenso movimento R.T. per diversi telegrammi inviati a!5A generalmente di congratulazioni. Uno arreca la notizia della promozione per merito di guerra a capit. di vasc. del Com.te Grossi. E un dispaccio inviato a AH BA BG dichiara annullato il precedente che aveva disposto il rifonimento nafta da parte dell'AH al SA e al BG. Allora.... non saremo più semplice bettolina! meno male.... Ricomincia il pendolamento nella zona e attendiamo con ansiosa fiducia....

domenica 6 giugno 2010

Diario di padre Messori 6

OTTOBRE

1. X E il bersaglio pare finalmente giunto. Alle 11.19 l'ufficiale di guardia in plancia fa echeggiare il sobbalzante grido: "Comandante in plancia!"Dopo pochi istanti alle macchine discende un ordine: "Pari avanti tutta!" Ci siamo.... si vede all'orizzonte un denso nuvolo di fumo: la sagoma di un piroscafo da carico di medio tonnellaggio. L'inseguimento in superficie si fa serrato; pare che il sommergibile abbia ricevuto una scudisciata che l'abbia risvegliato dal suo torpore e, impennatosi, si sia poi slanciato all'inseguimento. Si resta in superficie sino verso le 14; poi ci si immerge. Occorre portarsi così, sin sotto il piroscafo, per non farsi avvistare; si è relativamente vicini alla costa e una comunicazione di soccorso potrebbe facilmente causare una noiosa caccia per noi. La manovra in immersione è condotta con precisione e abilità e ci si avvicina sempre più alla preda. Sarà, dunque, il primo colpo fortunato? il primo bocconcino saporito?.

Il Comandante, che osserva al periscopio , comunica che siamo già molto sotto; ancora ima manovra per accostare, bisogna assicurarsi che non sia neutrale...

Si alza, per l'ennesima volta, il periscopio e la voce del Comandante, con un tono freddo e quasi ironico, pronuncia queste parole che gli sono manifestate dal luminoso occhio allungato: "MAR CARIBE - ESPANA"! Come il bambino che, dopo di aver lavorato di astuzia, di vigilanza, di acrobazia, per riuscire ad agguantare una grossa pesca che sta sul mobile, accorgendosi, al tocco, che è finta, ridiscende mogio e sconcertato dalla improvvisata impalcatura, costruita con tanta arte di equilibrio, sulla quale era salito, così il nostro sommergibile, mogio e avvilito, se ne ritorna sui propri passi augurando in cuor suo ogni bene al "Mai- Caribe". Stazzava 6.000 BRT.

Diario di padre Messori 5

21.22. IX Ed ora incominciano le dolenti note della velocità economica. Un solo motore, al massimo a 200 giri; la parola d'ordine è questa: "economia di nafta". E l'orecchio si assuefa al regolare canto in sordina, terribilmente monotono, dell'unico motore. Un po' per uno! un giorno quello di destra poi quello di sinistra. Così c'è il controllo giornaliero anche del valvolone.

Nel pomeriggio del 22 decifriamo un dispaccio di Bx col quale si annuncia che il 18 u.s. è passato per Gibilterra con rotta W un convoglio di 20 navi; è probabile che lo si incontri sulla nostra rotta. Si vigila con ancora maggior attenzione; ma non si incontra nulla.


23.24.25.26. IX I giorni passano con la tipica regolarità di queste crociere dei sommergibili atlantici, mentre si portano in zona. Regolarità che non è sinonimo di monotonia poiché a bordo c'è sempre qualche cosa da fare, qualche manutenzione da curare, qualche lavoretto da eseguire. Quelli che per il momento sono più presi sono ancora gli elcttricisti; non soltanto per il definitivo riattamento delle batterie, ma anche per il controllo dei quadri che, posti in posizione infelicissima, sotto il portello della torretta, vanno facilmente soggetti a forti dispersioni.

In uno di questi quattro giorni si fa la prima "toletta" generale del sommergibile: grasso a tutti gli ingranaggi; tutti i pertugi dello scafo sono visitati e controllati; i timoni di prora si aprono, come le branche di un groso pesce, e sono abbondantemente ingrassati. Tutto va bene! L'occhio vigile del Direttore di Macchina tiene sempre in attività i suoi dipendenti: il metodo preventivo è ottimo anche nei riguardi di un sommergibile!!

Il lavoro non toglie l'allegria e continuano a intermittenza le seratine di proiezione; seratine musicali col grammofono dove si ascoltano con gusto le chiacchierate romanesche di Fabrizi.

27.28.29.30. IX Siamo già entrati da qualche tempo nella zona degli Alisei e

sperimentiamo il tipico mare che essi causano; data la nostra rotta, non ci disturba eccessivamente. La stagione incomincia già a guastarsi e qualche volta il cielo scuro è un po' il riflesso dell'animo dell'equipaggio che, giunto al quindicesimo giorno di navigazione, incomincia a impazientire perché ancora non si avvista nulla, n BG comunica, martedì mattina 29, con gruppo orario OOh 02', di aver attaccato un caccia col siluro, di avere avuto esito negativo nel lancio; e di essere stato fatto segno a lancio di bombe. Noi avevamo, poco prima, comunicato a Bx, insieme con la nostra posizione, la malinconica frase "nesun traffico"....

La domenica mattina, 27, verso le 11 1/4 ha luogo la celebrazione della Messa, nel quadrato ufficiali; sul tavolo della mensa si improvvisa un altarino fasciato dalla bandiera tricolore. Vi interviene la gente libera da ogni guardia e che ha finito il suo riposo normale: è presente il Comandante. Il Dio degli Eserciti (scende) tra l'Equipaggio, a riconfermarlo nel proprio senso del dovere e della dedizione, nella fiducia del successo e del ritorno glorioso.

Le regolari manutenzioni dei siluri, del cannone, delle mitraglie confermano l'efficienza di tutte le anni di bordo: non manca che il bersaglio....

sabato 5 giugno 2010

Diario di padre Messori 4

16. IX S'incomincia la vera navigazione di guerra nel golfo della Guascogna, ora reso particolarmente temibile per l'intenso controllo aereo inglese: per questo... (x) .... si alterna in periodi di immersione e di navigazione in superficie.

In queste manovre accadono, in giornata, due episodi che hanno avuto un esito felice, pur essendo rischiosi in se stessi. Il primo per l'insufficiente chiusura di un trombino di aereazione del locale batterie durante un'immersione, penetra abbondante acqua nel locale prodiero, con allagamento di più che venti elementi. In breve si fa produzione di cloro... Pronto intervento degli elettricisti, che si prodigano al prosciugamento del locale degli elementi. Quando, verso sera, il grosso della fatica è quasi al termine, una nuova rapida procura una manovra d'immersione non bene esguita, per certa distrazione di un fuochista di camera manovra che non apre lo sfogo d'aria poppiero. Potente appaiamento, dicono gl'intendenti, di quasi 40° Ci si ripiglia, ma il liquido delle batterie è sparso. Nuova esalazione di cloro; eppure ci si deve immergere. l'bravi elettricisti intensificano il loro lavoro faticoso e rimediano agl'inconvenienti più gravi. Una prima giornata di navigazione movimentata. Ma, in compenso, ha avuto il vantaggio di far fare preziose esperienze, quando nessun nemico ci stava attaccando....Tutti gli elettricisti sono stati veramente degni di encomi.

17.18.19. IX Poiché è a bordo del nostro battello il Cappellano della nostra Base di Betasom, venuto per partecipare a una missione di guerra, così si è allestita nel locale girobussola una minuscola cappellina, ove c'è un Altare su cui si può celebrare la Messa e un Tabernacolino nel quale si conserva il SS.mo Sacramento. E così si è avuto un primato sull'A// perché in navigazione di guerra, e alla profondità di oltre 100 metri (che si stavano facendo le prove di immersione a tale quota) si è celebrata la Santa Messa: episodio veramente singolare e commovente. Anche tutte le altre mattine (mare permettendo) è celebrata la Messa nella piccola .... cattedrale di bordo e qualche marinaio libero dal servizio vi presenzia, stando nel corridoio prospiciente. Durante i lungh periodi di immersione, che la navigazione in questa zona richiede, si organizzano, alternativamente a prora e a poppa, degli spettacoli che interessano la gente, sopratutto per la singolarità dell'ambiente e delle circostanze in cui si svolgono. Sono le proiezioni luminose...Le due camere AV e AD si trasformano in sale cinematografiche, con i diversi posti, sino ai palchetti, rappresentati dalle brande di stuoia tirate sui siluri posti sopra i paglioli ! In verità, sono singolari queste rappresentazioni e pure nella loro nessuna pretesa interessano la gente. Sono visioni di Roma moderna, di Roma antica, dei principali monumenti della Roma cristiana, e, attesissime tra tutte e proiettate anche in seguito, quelle che illustrano la Divina Commedia. Non manca il "sonoro" realizzato da chi commenta le varie proiezioni. E passano così i pesanti giorni della navigazione in immersione attraverso la Guascogna.

20. IX A sera si giunge al punto che delimita la zona della navigazione più rischiosa e si punta verso sud-owest; in seguito si punterà poi decisamente a sud per rotta 180°. S'inizia da questa sera una cara commovente gradita usanza: al tramonto, dall'interfono della plancia, il Cappellano recita la "preghiera del marinaio": al termine di essa il Comandante lancia il grido di "W il Re" al quale fanno eco tutti i locali del sommergibile. In verità non si può avere cornice più atta a tale recita di preghiera: la "sacra nave armata della Patria" si sente che è una realtà palpitante; i'petti di ferro" che la difendono sono lì, tutti protesi nella loro generosa dedizione e vibrano, ora, commossi nella preghiera al Dio degli Eserciti: la preghiera che li unisce alle loro case: "Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti..."

Diario di padre Messori 3

11. IX Si attende ancora e sempre: motivi tattici e di sicurezza hanno consigliato al nostro Comando Superiore questo ritardo di partenza. E il lieve ondulamento delle acque del porto rulla il "Bagnolini" V'Archimede" il "Da Vinci" e il "Da Vincine": tutta una squadra!!

Sull'imbrunire si ripete Io spettacolo cinematografico. E' un vero teatro all'aperto! La gente si siede su tutti gli utensili più strani che trova sulla banchina e, in mancanza di meglio, sui binali delle "grues". Le proiezioni sono interessanti: del resto qui, rutto è interessante, dal momento che manca tutto! Poi, a spettàcolo finito, si tira fuori un grammofono: incomincia, esilarantissima, la serie dei dischi di Fabrizi. Soltanto verso mezzanotte la gente si ritira: ha assistito a una serata di proiezioni e di varietà.

12.13. IX La monotonia della vita lapallisiana (che non è la stessa cosa che "lapalissiana'") è interrotta da tutte le iniziative possibli, tra le quali non mancano le serate trascorse con i marinai tedeschi, in qualche oscura osteria dinanzi a interminabili teorie di bottigliette di birra. Pare che i Tedeschi siano molto più facili alla sbronza, dei nostri.

La domenica mattina la S. Messa è celebrata nella piccola Chiesa locale, alle 11.45, per gli equipaggi e gli Stati Maggiori del "Bagnolini" e dell' "Archimede"; il "Da Vinci" è fuori per prove. La sera continuano, a richiesta, le proiezioni; in mancanza di meglio anche questo trattenimento ha i suoi pregi

15. IX Una riunione del nostro Stato Maggiore mette al corrente che al pomeriggio inizieremo la missione di guerra. Un piano prestabilito dei Comandi Tedesco e Italiano dispone che il "BG" e I'"AH" siano scortati sino all'indomani mattina alle 8 1/2; a quest'ora ci si incontrerà con un smg. tedesco munito di uno speciale apparecchio atto a captare in lontananza le onde che sogliono emettere apparecchi installati sugli aerei inglesi per individuare la posizione dei nostri smgg. In virtù di tale apparecchio c'è tutto il tempo per immergersi sottraendosi alla caccia nemica. Giunti verso il 13° long. ovest, 45° lat. nord, ciascuno va verso il suo destino.

Così alle 16.45 scostiamo ed entriamo nella chiusa insieme col "BG": ci salutano il "Da Vinci" e i camerati Tedeschi. Alle 18 si esce dalla chiusa e si entra in oceano. Lo speerbrecker e tre caccia smgg Tedeschi ci pigliano in mezzo e ci fanno buona compagnia in una navigazione d'altronde tranquilla. Verso la mezzanotte riceviamo un cifrato da Betasom che ci annuncia che il smg. Tedesco, per avaria, non ci raggiungerà al posto fissato; ciascuno di noi segua la rotta precedentemente stabilita.

Diario di padre Messori 2

4.IX E' giornata di lavoro intenso per portare il sommergibile al suo rendimento perfetto. Si scopre la causa della perdita di nafta e la si elimina. Così ci si appresta per la uscita del sabato. Frattanto non siamo più soli in questo piccolo porto. Il "Bagnolini" è arrivato anch'esso ed ormeggia vicino a noi. I nostri sommergibili suscitano la curiosità e l'ammirazione dei soldati e operai Tedeschi. Sono, infatti, assai più grandi dei loro che non superano le 500 - 600 tonn, e ne hanno una maggiore eleganza: preoccupazione costante, questa, dello spirito italiano.
5. IX Si esce col "Bagnolini" verso le 11 del sabato mattina. Dev'essere questa l'ultima prova di collaudo del battello e riesce in verità soddisfacente al massimo. Il pilota francese che ci attende su una motobarca per il ritorno dichiara la sua ammirazione per la perfetta immersione fatta; del che altamente si compiace il Direttore di Macchina. La totale dedizione alle prove importa che ci si dimentichi anche dell'ora del mangiare; in quadrato si è pronti per le 16 Ma l'appetito non è scemato.
6. IX La presenza del Cappellano della Base nostra in Atlantico, imbarcato sul nostro battello, permette l'organizzazione e la celebrazione della Messa al campo. Essa è celebrata alle 11.30 in una delle baracche prospicienti la banchina e vi intervegono al completo gli Stati Maggiori e gli equipaggi dei due battelli. La cerimonia, in una cornice austera di guerra, assume un carattere particolarmente suggestivo.
A terra siamo ospiti dello St. Maggiore del "Bagnolini" in serata di fraternità, preludio di quello che sarà la nostra fraternità di azione sulle rotte che ci saranno additate per la nostra comune missione di guerra.
8. 9. IX Nonostante tutto e tutti si sia pronti per incominciare la vera missione,
la partenza si procrastina di giorno in giorno. E' un'attesa alquanto penosa sia per la non troppo conveniente ospitalità che gli scarsi mezzi di qui ci offrono, sia per quello stato d'animo che si sintetizza nel pacifico motto: "quanto prima si parte, tanto prima si rientra". E' un'impresa anche tenere occupata la gente.... pulizia, smontaggi, montaggi, termici, elettrici, coperta, lavaggi: tutto è fatto e rifatto.
Intanto il Comandante si diverte a provare la celerilà dei suoi uomini. Col cronometro alla mano si misura la velocità dei vari turni di vedette a scendere a basso al fischio della rapida. Si fa una vera gara, l'emulazione fa fare certe precipitazioni che vincono quelle delle piogge più scroscianti. La guardia più veloce ha impiegato 12 secondi! L'uomo più pronto a farsi ingoiare dal trombino è una vedetta - puntatore, un napoletano, Cazzati, tutto nervi!
Poi ci sono le istruzioni teoriche, una delle quali provoca le più ampie proteste del Direttore di Macchina. " Sappiate - diceva il Comandante alle vedette - che poco importa se i termici si fermano, poco anche se gli elettrici non funzionano; ma è di massima importanza che le vedette vigilino attente e avvistino". Al che l'Ingegnere, con una leggera stizza: "Comandante, quando sarete all'attacco e non funzioneranno né termici né elettrici farete andare il battello a remi con le vostre vedette!".....
Trattenimenti e giuochi dei marinai in coperta: è la corsa dei cavallini che riporta ancora il più lusinghiero successo. Dopo cena poi, questo giuoco è requisito dagli ufficiali che si giuocano vincendoli e perdendoli a rotazione, quei pochi franchi che si sono portati dietro, ignari di una si lunga tappa.
10. IX "Ragazzi che U.Boot!" La voce corre lungo la chiusa; sulla banchina. Un sommario "sousmarin japonais" afferma sicuro il pilota. Che è di fatto? E' il piccolo "Leonardino" nato da Leonardo da Vinci e da madre sconosciuta!! Il parto è stato felice, con qualche lieve lacerazione (un filo dell'aereo, un po' di plancia, il radiogoniometro)....; E, appena nato dalle spume delle acque atlantìche, questo picolo enfant-prodige si è messo a camminare a corsa pazza e ha fatto il suo ingresso trionfale. Dall'alto della plancia del "Da Vinci" il Comandante Borghese guardava con occhio materno questa sua creatura (forse egli è la.... madre sconosciuta)!? Vicino a lui, i nostri sommergibili che sino allora ci sembravano così angusti, ci appaiono ora come dimore regali! e più di un uomo dell'equipaggio, parendogli già troppo comodo il proprio battello, dichiara che farà domanda per imbarcare su questi nuovi mezzi d'assalto! .... Decisamente l'uomo, nonostante tutto, è più tagliato alla
sofferenza che alla gioia
Nota di M. Rossetto: La X Flottiglia Mas aveva progettato di effettuare una azione dimostrativa dei "mezzi d'assalto" sin dentro il porto di Nuova York. L'attacco avrebbe dovuto essere portato a termine utilizzando un sommergibile tascabile , CA^Questo , installato sul Da Vinci in luogo del cannone di prora, sarebbe stato trasportato dal sommergibile sino all'imboccatura del porto e qui lasciato per compiere l'azione progettata. Vennero eseguite varie prove ma con risultato negativo. E la prevista azione fu annullata. Il Da Vinci riprese il suo ruolo e riprese la serie dei successi nella lotta al traffico affondando ancora, con il Comandante Gazzana, numerosi piroscafi nemici)

A sera, sulla plancia del Bagnolini trasformata in schermo, hanno luogo proiezioni luminose per trattenere gli equipaggi.

Diario di padre Messori 1

Padre Messori Roncaglia
R. Smg ARCHIMEDE
Giornale di Bordo
Non è fileggio da picciola barca quel che fendendo va l'ardita prora, né da nocchier che a se medesmo parca
31 di agosto 1942
31. VE! "Molla a prora!" "Poppa, molla e rientra!"
II nuovo Comandante dell' "Archimede"il TV Guido Saccardo, vecchio atlantico come Ufficiale in 2° del "Da Vinci", da il via al suo battello che lentamente solca il bacino di Bx, s'inoltra nella stretta chiusa e poi, salutato dall'affetto commosso di tutti ufficiali e marinai, scende verso l'oceano percorrendo l'ampio letto della Gironda.
Sono le 11.25 quando la spuma delle eliche mosse, come d'un balzo dai termici, rifrange nei colori dell'iride il sole di Bx. Lo rivedrà, questo sole, fra due mesi e più....
La notte culla l'Archimede nell'ampia baia di Le Verdon: tutto è a posto; i giri di bussola sono finiti brillantemente.
1. IX n 1° di settembre uno speerbrecker (n.b. : la grafia corretta dovrebbe essere "sperrbrecher") tedesco segna la via che il battello deve tenere per uscire con sicurezza dalle acque fluviali. In oceano la scorta vigile ci accompagna, sino a quando, sono le 14.15, un altro speerbrecker ci viene a incontrare nei pressi di La Pallice. Una stretta chiusa, poi l'ormeggio in questo minuscolo pittoresco porto reso ora terribilmente guerriero da la titanica costruzione dei bunkers tedeschi che lo chiudono sul fondo.
La Pallice, in verità, non è molto ospitale. I due modesti alloggi, uno per gli ufficiali, l'altro per gli equipaggi, sono arredati in modo da far preferire ad essi la dimora nello stesso sommergibile! Chi ha avuto l'illusione di dormire meglio a terra, ha dovuto sostenere una lotta continuata contro insidiose zanzare che sferravano continuati attacchi successivi: la contraerea non era qui sufficiente a punire il nemico....
2.IX All'indomani, mentre la gente attende ai lavori nel battello, si partecipa alle accoglienze fatte a due sommergibili tedeschi che rientrano da missioni sulle coste americane. Uno è stato fuori 74 giorni, e non ha affondato nulla.... L'altro 82 giorni ed ha una sola bandierina: un piroscafo di 5.000 tonn. "Beh!" pensiamo noi " facciamoci coraggio! E speriamo di essere un po' più fortunati". Comunque l'accoglienza, nel suo affetto e nella sua festività, non è stata certo in proporzione dell'affondamento, bensì della durata della faticosissima missione. Sopratutto per questo, qualunque sommergibile merita di esser festeggiato al suo rientro con ammirazione, con riconoscenza.
3.IX Giovedì, 3, si esce per tempo dal piccolo porto e nella zona di sicurezza il Comandante vuole prendere contatto più intimo col suo battello. Fa diverse prove e se lo sente docile e ubbidiente: ne è soddisfatto. Ma ... c'è una piccola perdita di nafta: uno stillicidio che potrebbe essere assai pericoloso e potrebbe fare da "guida"agli Inglesi...

Diario di padre Messori Nota di Mario Rossetto

Trascrizione integrale del Diario di P. Messori Roncaglia
II Diario è stato scritto su fogli di un Registro per telegrammi della R. Marina
Non sono state apportate né correzioni né modifiche al testo originale; anche alcuni errori,
sfuggiti all'autore, ed eccessi di punteggiatura sono stati trascritti integralmente. In
pochissimi casi non sono riuscito a decifrare una parola ed ho scritto la parola che mi pareva più corretta per dare senso alla frase.
Debbo anche fare una osservazione sugli orari indicati, per le immersioni e le emersioni,
durante la navigazione occulta nel golfo di Guascogna. A bordo i sommergibili in missione tenevano l'ora di Roma; in Guascogna si aveva quindi un'ora in più di quella locale. La navigazione occulta prevedeva di navigare in immersione di giorno e in superficie di notte. Se le ore indicate nel diario sono esatte sembrerebbero invertite le navigazioni in superficie e in immersione.
Naturalmente poteva succedere, e succedeva, che approfittando di buone condizioni
atmosferiche e di visibilità si navigasse effettivamente di giorno in superficie e di notte in
immersione. Succedeva dopo che si era venuti a conoscenza dell'uso del radar da parte del
nemico. I Comandanti preferivano stare in superficie quando sarebbe stato possibile avvistare gli aerei da lontano, e navigare in immersione di notte quando sarebbe stato possibile che il nemico con il radar scoprisse la presenza del sommergibile senza potere, da questo, essere scoperto.
Le sigle usate da P. Messori corrispondono:
Bx a Betasorn
AH a Smg. Archimede
BA a Smg. Barbarigo
BG a Smg. Bagnolini
Mario Rossetto

Diario di padre Messori

Padre Carlo Messori Roncaglia è - a quanto mi consta l'unico cappellano militare che abbia partecipato a missioni di guerra. Secondo quanto mi raccontò mio padre, che ebbe occasione di conoscerlo, egli era convinto che in quanto cappellano militare egli aveva il dovere di seguire i suoi uomini anche in missione, dove maggiore era il pericolo.

Chi volesse sapere di più sulla vita di questa persona piò trovare informazioni su questo sito



Pubblico questo documento - raccolto da Mario Rossetto - senza apportare alcuna modifica

venerdì 4 giugno 2010

Sommergibile Cappellini


Busta non affrancata che presenta sia il timbro lineare che quello ovale in gomma del sommergibile Cappellini. A penna la scritta "tassa a carico destinatario" e l'affrancatura aggiunta a destino con un segnatasse da una lira annullato con timbro di Bologna centro corrispondenze.

Sommergibile Baracca

Il sommergibile Baracca Cl. Marconi entra in servizio il 10/07/1940. Arriva a Bordeaux il 6/10/1940. Viene speronato e affondato l'8/9/1941 dal Ct. britannico Croome ad ovest del golfo di Biscaglia

Sommergibile Brin


Il sommergibile Brin Cl. Brin entra in servizio il 20/6/1940; a Bordeaux il 18/12/1940. Riuentrerà in Italia il 28/8/1941 e verrà posto in disarmo l'1/2/1948

Cambio di indirizzo


Una cartolina con data manoscritta del 2 dicembre (manca l'anno) dice:
Carissimi, al solito nessuna novità! Notti calme. Unico fatto notevole: per la quarta volta (mi pare) abbiamo cambiato indirizzo: prima base Bx, poi Grupppo Sommergibili Atlantici, poi Betasom (XI Gr. Sommg.) ed ora infine:

Comando Superiore
Forze Subacqauee Italiane in Atlantico
M. Marina Roma


Non sarà però l'ultimo cambiamento: il mittente di questa cartolina segnala il 13/12/1940 il nuovo indirizzo postale della base che rimarrà in uso fino all'8 settembre del 43

Comando Superiore Forze Subacquee Italiane in Atlantico
Ministero Marina Roma

Si noti il timbro ad un solo cerchio recante al centro la "A" maiuscola con il numero 10 dell'ufficio censura del Ministero della Marina





giovedì 3 giugno 2010

Sommergibile Barbarigo

La prima busta è affrancata con un cinquanta centesimi imperiale e la seconda con il 50 centesimi della serie fratellanza d'armi. Entrambe le corrispondenze sono in tariffa e provengono dal sommeergibile Barbarigo. Il Barbarigo entra in servizio il 19/9/1938, giunge a Brodeaux l'8/9/1940. Sono sconosciute le cause del suo affondamento che avvenne tra il 16 giugno e il 31 agosto del 1943 mentre era diretto in oriente come nave trasporto.

Vita nella base

Ecco il testo di una lettera del 14 ottobre 1940

Carissimi, ho trovato dieci minuti di tempo per scrivervi un poco più a lungo. Oggi è domenica, ma queto non ha più importanza perchè qui il lunedì si mangia il martedì e così via per tutto il resto della settimana. Non ho carta nè busta migliori da scrivere perchè qui siamo piuttosto disorganizzati e anche il francobollo me lo sono trovato per caso in tasca (questa è la prima lettera che scrivo dopo la mia partenza), altrimenti avrei dovuto mandarvela, come fanno gli altri, colla tassa a carico del destinatario. A parte queste piccole seccature qui si sta benissimo, si lavora dalle otto del mattino alle dieci di sera quando va bene altrimenti fino alle una o due di notte (il che succede 5 sere su sette). Qualche volta (una o due alla settimana) esco per spassarmela un po' tutto il pomeriggio e la sera ma non è che ci siano da fare follie o divertimenti pazzi. Nonostante ciò si sta benissimo, perchè il lavoro fa trascorrere velocissimamente il tempo ed abbiamo la sensazione di fare veramente qualcosa di utile. La salute è ottima; il clima mi si confà a meraviglia, e l'abbondante birra mi fa ingrassare a vista d'occhio. Sono contento di sapervi bene e che mamma vada migliorando grazie alla sua nuova cura. Ricevo regolarmente lettere e cartoline vostre, come spero voi riceviate le mkie. Colla vostra prossima lettera ditemi di nuovo il c/c postale di papà in caso oltre alla delega volessi fare qualche vaglia (non credo però, perchè qui economie se ne fan poche e basta uscire una volta per spendere capitali.

Primi invii postali dalla base - 7


Annullo color viola del 11/10/1940. E' il primo giorno di uso del timbro postale dell'XI Gruppo Sommergibili.

Primi invii postali dalla base - 6

Regia Nave Malaspina 10/10/1940. annullo color viola dal sommergibile Tarantini su cartolina in franchigia per le Forze Armate. Il Tarantini entra in servizio il 16/3/1940, si trova a Bordeaux il 5/10/1940 e sarà affondato il 15/12/1940 al rientro della missione presso l'estuario della Gironda dal sommergibile britannico Thunderbolt.

E' l'ultimo giorno di uso del timbro postale del Malaspina. dall 11/10/1940 verrà utilizzato il bollo postale

XI GRUPPO SOMMERGIBILI


Primi invii postali dalla base - 5


Spedito dalla Regia Nave Malaspina il 8/10/1940. annullo color azzurro su una cartolina in franchigia per le Forze Armate. Il mittente comunica il nuovo indirizzo

XI GRUPPO SOMMERGIBILI MINISTERO MARINA ROMA

Primi invii postali dalla base - 4


Busta affrancata con un 50 centesimi della serie imperiale. In tariffa. Annullo color azzurro della Regia Nave Malaspina del 7/10/1940. Il sommergibile Dandolo entra in servizio il 25 marzo 1938. Si trova a Bordeaux il 10 settembre 1940 e rientra in italia il 2 luglio 1941. Fu posto in disarmo il 23 marxo 1947.

Primi invii postali dalla base - 3




Cartolina inviata dalla regia nave Malaspina
Il mittente scrive sul retro della cartolina: "Finalmente arrivato. Tutto ottimamente. A tergo troverete il mio indirizzo. Saluti affettuosi"